Da Carosello in poi… il potere delle storie nel raccontare il tuo brand
Stiamo parlando di una “tecnica” – audace definirla così – le cui radici si perdono nella notte dei tempi, una modalità di relazione che asseconda il bisogno profondamente umano di storie.
L’uomo ha sempre usato le storie per trasmettersi informazioni e per interpretare la realtà, ben prima del pensiero scientifico, della parola scritta, in ogni cultura. Non c’è un popolo sul pianeta che non racconti storie, non c’è civiltà che non abbia lasciato un’eredità di storie.
Viviamo immersi nelle storie. Sono ovunque – nell’intrattenimento, nella politica, nella musica e ovviamente nella comunicazione aziendale e di brand – tanto che, come l’aria che respiriamo, ci lasciamo affabulare senza nemmeno percepirle.
Perché? Semplice, perché le storie funzionano.
Ci permettono di strutturare il mondo, si adattano alla nostra spontanea modalità cognitiva, ci consolano infondendo senso al disordine dell’universo, tengono insieme la complessità anche emotiva e sono molto memorabili (qualcosa come 22 volte di più dei semplici dati).
Hanno un altro superpotere: implicano una relazione che include l’interlocutore. Creano identità condivisa, formano appartenenza; questo ha un peso fondamentale anche nella costruzione di una community, nella definizione di un target e nel creare un legame fra cliente e brand, ma anche nella comunicazione interna di un’impresa.
Nella comunicazione di un’azienda, dei suoi prodotti e dei suoi servizi, lo storytelling – o l’arte del narrare – rappresenta l’approccio più efficace per trasmettere non solo informazioni, ma anche valori, appartenenza, credibilità.
L’invito al consumo o all’acquisto diventa il racconto di un’esperienza condivisa, l’affermazione di qualità si traduce in una storia di passione affidata a una voce umana, il know-how come etichetta asettica si trasforma nella narrazione della sfida, nell’avventura del problem solving, dove le soluzioni nascono dalle difficoltà e dal superamento dell’ostacolo, come nelle più consolidate strutture narrative.
Il target viene coinvolto ed è portato a identificarsi nel carattere umano e personale dell’azienda e degli altri consumatori, con un investimento che stimola e tiene insieme considerazioni razionali ed emozioni. È proprio la componente emotiva che rende così coinvolgente il passaggio di contenuto.
I linguaggi per raccontare una storia sono molteplici, non si affidano solo alle parole: immagini, video (visual storytelling), audio, infografiche… tutto è fondamentale ed efficace quando contribuisce alla costruzione di una narrazione coerente dell’azienda e del brand.
Con l’avvento del digital e dei social media, le storie hanno potuto esprimere con chiarezza un altro loro superpotere: sono fatte per essere riscritte, manipolate e riraccontate, perché nella narrazione la relazione è sempre biunivoca. Gli utenti stessi del brand sono invitati a prendere parte alla storia, a narrare la propria, generando e condividendo contenuti. Serialità, viralità, User Generated Content diventano strategiche carte da giocare sul tavolo della narrazione.
Questo approccio implica una solida padronanza dei meccanismi narrativi, non solo nel copywriting, ma nell’intera strategia di comunicazione. Indirizza una ricca produzione di contenuti (content marketing) su molteplici canali, offline e digital. Prevede autenticità, capacità di coinvolgimento del target, organicità nella struttura del racconto e capacità di declinarlo in molteplici linguaggi.
Richiede le competenze di un’agenzia di comunicazione e di advertising con esperienza nel raccontare la tua azienda e il tuo brand.